STOP THE VIOLENCE
Il progetto Stop The Violence è nato nel 2018 per combattere e prevenire la violenza di genere e l’abuso minorile nelle baraccopoli di Kanyama, John Laing e Chibolya, ovvero le più popolose e degradate della capitale dello Zambia, Lusaka.
Da ottobre 2019 il progetto ha aperto e tuttora coordina una Unità Antiviolenza (One Stop Centre) all’interno dell’unico ospedale pubblico presente nella zona, il Kanyama General Hospital.
L'Unità Antiviolenza è uno sportello di ascolto, dove viene offerta assistenza psicologica (di gruppo e individuale) e assistenza legale gratuita alle vittime di violenza fisica, sessuale, economica e psicologica. Lo sportello aiuta inoltre le vittime ad accedere alle cure mediche necessarie.
CONTESTO
Il progetto si realizza a Kanyama, il più esteso e popolato slum di Lusaka, la capitale zambiana, e in due aree confinanti: John Laing e Chibolya. Si tratta di insediamenti informali, di recente formazione, sovrappopolati, dove a fronte di problemi socio-sanitari particolarmente gravi, sono pressoché assenti i servizi pubblici essenziali e dove la presenza di Ong locali o internazionali risulta essere insufficiente.
Non esistono dati ufficiali sulla popolazione di questi slum e andrebbero in ogni caso aggiornati annualmente a causa del continuo aumento della popolazione proveniente dalle campagne che si insedia in queste aree periferiche della capitale. Si stima che oggi la popolazione complessiva di Kanyama, John Laing e Chibolya sia intorno al milione di individui.
Nello slum non esistono fognature; i residenti utilizzano per lo più latrine a fossa; la fornitura di acqua potabile dipende da pozzi superficiali o da venditori di taniche d'acqua, l'erogazione di corrente è interrotta molto frequentemente, ciò blocca anche la fornitura di acqua, che non può essere erogata se la pompa non è alimentata. Le conseguenze igienico sanitarie di questa situazione sono drammatiche, soprattutto nel periodo delle piogge: pressoché ogni anno, esplodono epidemie di colera, che sempre coinvolgono Kanyama e dintorni.
Questi slum presentano diverse problematiche emergenziali:
• Bambini e giovani intrappolati nel circolo vizioso della povertà e per i quali è estremamente difficile raggiungere un livello di istruzione soddisfacente. Ciò è particolarmente evidente per gli orfani. La mancanza di adeguate opportunità di formazione e di competenze rende molto difficile l'accesso al mercato del lavoro. I giovani sono perciò esposti all'abuso di droghe, alcol e alla criminalità.
• Ragazze vulnerabili, esposte allo sfruttamento e ai matrimoni precoci. In particolare, le orfane o ragazze disabili sono fisicamente, sessualmente e emotivamente abusate. Vengono usate come oggetti di piacere o sottoposte a lavoro forzato e per loro risulta estremamente difficile crescere serenamente o accedere ad un livello pur minimo di istruzione.
• Donne vittime di ingiustizia sociale e culturale. Oltre a sostenere la maggior parte del carico familiare, molte di loro sono vittime di violenza domestica. Si tratta di donne per lo più analfabete e impiegate pressoché esclusivamente nel settore informale.
LA VIOLENZA DI GENERE E GLI ABUSI SUI MINORI
La violenza contro le donne è un fenomeno largamente diffuso nello Zambia. Le ragioni sono culturali: al genere femminile è assegnato un ruolo subordinato al maschio e questa subordinazione riguarda ogni ambito, incluso quello sessuale.
Il fenomeno è più drammatico negli slum, dove l’abuso di alcool, i bassi livelli di istruzione e la trappola della povertà alimentano comportamenti violenti a danno del genere femminile. Raramente le donne denunciano e ancor più raramente il caso finisce in tribunale: la maggioranza delle donne non è nemmeno cosciente dei propri diritti e considera “pressoché normale” essere picchiata dal marito. La dipendenza economica (spesso associata ad un basso livello di istruzione), o il solo fatto di non avere un altro luogo dove andare, scoraggia una denuncia. Spesso anche la famiglia di origine rifiuta di riaccogliere una figlia vittima di violenza: la donna è stata infatti “comprata” dalla famiglia del marito ed è una sua proprietà.
L'UNITA' ANTIVIOLENZA REGISTRA OGNI ANNO UN NUMERO ELEVATO DI MINORI, ANCHE IN TENERA ETA', VITTIME DI VIOLENZA FISICA E/O SESSUALE.
NEL 2021 SONO STATI 345 I MINORI ABUSATI, SU UN TOTALE DI 1300 VITTIME ACCERTATE. SI TRATTA SPESSO DI BAMBINE O ADOLESCENTI VITTIME DEL CLIMA DI VIOLENZA CHE SI RESPIRA NEGLI SLUM, O DI CREDENZE POPOLARI CHE VEDONO IN UN RAPPORTO SESSUALE CON UNA VERGINE UNA CURA PER LE MALATTIE O UN RITO PROPIZIATORIO
ATTIVITA' SUL TERRITORIO
UNITÀ MOBILE
Visitiamo le vittime di violenza nelle loro abitazioni, le accompagniamo negli ospedali per ulteriori cure mediche, alle stazioni di polizia, tribunali, servizi sociali e comunità di accoglienza nei casi in cui hanno bisogno di protezione.
PREVENZIONE
Il team di Stop The Violence organizza workshop rivolti alle scuole e alle chiese di Kanyama, e ad altre organizzazioni e istituzioni per prevenire e combattere la violenza di genere e gli abusi sui minori.
Ci occupiamo di formazione con gli adolescenti, i giovani e gli adulti sulla tematica di genere, l’equità di genere, la violenza domestica, che cosa siano gli abusi e quali sono i diritti tutelati dalla legge zambiana.
Soprattutto, spiegiamo loro dove possono rivolgersi per trovare assistenza e aiuto.
SENSIBILIZZAZIONE
Gli operatori svolgono attività di sensibilizzazione all’interno dell’ospedale dove operano, all’interno dello slum recandosi porta a porta, nei mercati o stazioni dei bus dove le persone sono più numerose.
WOMEN EMPOWERMENT CLUB
Da Maggio 2019, grazie alla formazione di due volontarie italiane, è stato aperto un empowerment club per donne vittime di violenza o madri di bambini vittime di abusi dove le partecipanti producono bigiotteria artigianale utilizzando materiali locali e vendendoli all’interno della comunità o nei mercati turistici presenti nella capitale. Infatti, il motivo principale per cui spesso le donne non denunciano la violenza subita o quella subita dai propri figli, è economico: essendo impossibilitate a sostenersi autonomamente accettano di rimanere con un compagno violento nei loro confronti o di quello dei figli, perchè non saprebbero come sopravvivere.
Il club ha anche la funzione di gruppo di auto-mutuo aiuto dove le vittime possono condividere la loro esperienza e supportarsi l’una con laltra.
Il progetto Stop the Violence, attivo dal 2018, è sostenuto da Fondazione Pro.Sa. Il radicamento nel territorio dopo anni di attività ci consente di individuare una serie di bisogni per per i quali Ulemu è alla ricerca di altri donatori e compagni di viaggio, in un’ottica di sinergia con le attività strettamente legate all’assistenza delle vittime di violenza prestata dagli operatori di Stop the Violence.
IL NOSTRO FINANZIATORE
PRO.SA - FONDAZIONE PER LA PROMOZIONE UMANA E LA SALUTE
La Fondazione per la Promozione umana e Salute affonda le sue radici nella profonda convinzione che è diritto inalienabile di ogni persona avere piccole o grandi opportunità per migliorare le proprie condizioni di vita, in modo particolare i molteplici aspetti che riguardano la formazione: dalla scolarizzazione alla specializzazione e la salute: dalla nutrizione preventiva alla cura e l’assistenza. La possibilità di realizzare progetti in favore della dignità umana non è soltanto un modo per rendere disponibili ad altri risorse altrimenti irraggiungibili ma è anche, e soprattutto, un atto di giustizia nei confronti di popoli che hanno vissuto, in lunghi secoli della loro storia, un devastante sfruttamento senza un corrispettivo ritorno di benessere fondamentale.